Domino su Linux
Ci sono tante ottime ragioni per preferire Domino su GNU/Linux rispetto a un sistema operativo Microsoft:
- È gratuito: non c'è di bisogno di acquistare alcuna licenza;
- È pienamente supportato da HCL. Non solo Red Hat e Suse, anche distribuzioni community quali Oracle Linux o Rocky Linux;
- Ha una migliore gestione delle risorse e perciò è più perfromante;
- È più stabile e affidabile, anche perchè è molto più snello rispetto a Windows;
- È più sicuro, meno soggetto a malware e virus e notoriamente più difficile da penetrare;
- La migrazione in cloud diventa immediata, qualora un domani ce ne dovesse necessità;
- È aperto alla vastità di software open source con cui è possibile fare integrazioni.
Nessuna rinuncia
Qualsiasi applicazione o integrazione sia stata sviluppata con Domino su Windows, con ottime probabilià funzionerà anche in GNU/Linux. Allo stesso tempo, la scelta di un sistema operativo diverso da Microsoft non pregiudica la possibilità di poter sviluppare integrazioni in futuro.
L'approccio nello sviluppo software sta andando verso i microservizi, ovvero piccoli servizi indipendenti che svolgono un compito preciso e che comunicano tra loro mediante API ben definite. In passato, Windows era spesso una scelta obbligata in quanto requisito necessario per integrazioni specifiche (DLL, OCX, programmi esterni, ecc.).
Se Domino stesse accedendo a condivisioni di rete Windows per leggere o scrivere file, potrà continuare a farlo anche in Linux.
Allo stesso modo, se stesse usando connessioni ODBC per acquisire dati dall'ERP o da basi dati terze, è possibile fare altrettanto anche in Linux.
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